Il bruxismo è una patologia molto comune che colpisce fino a un miliardo di persone nel mondo. E’ frequente che si verifichi anche nell’infanzia: un bambino su dieci, infatti, ne risulta colpito, seppur, nella gran parte dei casi, in maniera transitoria.
Sintomi del Bruxismo
Il bruxismo porta a contrazione involontaria dei muscoli masticatori e a stringere forte i denti, soprattutto di notte.
Ancora oggi le cause non sono del tutto chiare, anche se è certo che vi siano implicati fattori di varia natura, da quelli anatomici a quelli psicologici, in particolare ansia e stress. Anche l’uso di farmaci può alterare lo stato di contrazione muscolare ed essere una concausa del bruxismo. Ad ogni modo, i fattori emotivi sembrano essere la parte principale di questa patologia multifattoriale, al punto tale che alcuni considerano il bruxismo un disturbo del sonno legato allo stato emotivo del soggetto.
Bruxismo nei bambini
Questo “stringere forte i denti”, nei bambini, è spesso molto rumoroso ma, entro certi limiti, può considerarsi fisiologico. I bambini hanno, infatti, durante il periodo di dentizione mista, un’occlusione altamente instabile dovuta alla precarietà dei contatti occlusali tra i denti. Questa precarietà è, a sua volta, dovuta allo stato di forte crescita delle mascelle e al contemporaneo consumo progressivo dei denti da latte che devono esfoliare, per far posto ai denti permanenti.
Se il bruxismo permane anche quando la permuta dei denti è finita, c’è il rischio che la tendenza a digrignare i denti diventi abitudine, e come tale può cronicizzarsi.
Le conseguenze del bruxismo sono svariate, e vanno dalla sensibilità dei denti consumati alla difficoltà nell’aprire al massimo la bocca, fino agli effetti sulla fonetica, l’equilibrio, i dolori alla cervicale e l’alterazione della postura.
Il bruxismo può portare anche a seri danni ai restauri (intarsi, corone, ponti) e agli impianti. Uno studio del 2016 condotto dall’Università di Malmö ha scoperto, infatti, che il bruxista ha una probabilità tre volte maggiore di mettere a rischio gli impianti rispetto a chi non soffre di bruxismo.
Rimedi e Cura
Come si risolve, quindi? Innanzitutto è fondamentale un’accurata analisi iniziale del caso e parlare con il paziente. E’ importante ascoltare quali sono le sue esigenze e inquadrarlo dal punto di vista emotivo e pratico.
Il bite rappresenta senza dubbio la soluzione più comune per risolvere il bruxismo. Questa mascherina in resina, da applicarsi prima di andare a dormire, è fatto su misura dei denti del paziente e permette di creare uno spessore che separa i denti e ne impedisce il consumo durante la notte.
Attenzione, però: non tutti i bite, né tutte le forme di bruxismo, sono uguali!
Ecco perché è importante rivolgersi a uno specialista che possa fare una diagnosi, interpretare il problema, prevenirne le complicazioni e, soprattutto, seguire il paziente nel tempo.
Ogni patologia cronica va seguita e i controlli nel tempo sono essenziali. Tutto si risolve, ma non esiste bruxismo che si risolva solo con la consegna del bite! 🙂
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Laureata in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2012 presso l’Università “Sapienza” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. O6303.
Specializzata in Protesi Estetica Adesiva, Conservativa Diretta e Indiretta (intarsi, restauri estetici), Pedodonzia, Endodonzia (sotto sistema ingrandente 2.8x), Chirurgia Orale, Implantologia e Protesi tradizionale, mobile e fissa, su denti naturali e impianti.